Sulemania, 16 ottobre 2016. “Ciò che si sta facendo qui al Hiwa Hospital non attiene solo all’emergenza in corso ma riguarda il futuro di intere famiglie. Grazie a un intervento scientifico di altissimo livello, il personale locale sta imparando a portare avanti l’attività di Trapianto di Midollo Osseo con notevoli risparmi economici”.
Queste le parole dell’Ambasciatore d’Italia in Iraq, Marco Carnelos, nel corso di una visita all’Hiwa Cancer Hospital di Sulemania (Regione autonoma del Kurdistan iracheno) lo scorso 16 ottobre. Il Centro Trapianti dell’ospedale è stato avviato con il supporto di un progetto ICU finanziato dall’AICS che vede impegnato il Prof. Ignazio Majolino e un team di collaboratori di grande esperienza nel campo del Trapianto di Midollo Osseo (TMO).
Il personale del Hiwa Hospital sta ormai acquisendo completa autonomia per effettuare i trapianti cosiddetti “autologhi”. Solo quattro mesi fa si è svolto il primo “auto-trapianto” di cellule staminali ematopoietiche, Nel frattempo, è cominciata l’attività dei trapianti cosiddetti “allogenici” (con donatore vivente). L’ 8 ottobre scorso la piccola Asuda affetta da Talassemia è stata il primo paziente a subire un trapianto allogenico in tutto l’Iraq. Dopo oltre tre settimane di degenza, Asuda ha superato la fase di “attecchimento” ed è stata dimessa il 2 novembre scorso.
“Fare questo tipo di trapianti all’estero costa molto – prosegue l’Ambasciatore – le famiglie devono seguire il paziente per mesi. Operare in Kurdistan invece significa spendere molto meno e tenere i pazienti vicino ai loro cari”.
Il trapianto allogenico rappresenta una tra le più efficaci possibilità di cura per malattie ereditarie come la Talassemia e l’Anemia Plastica e tumori del sangue come la Leucemia.
A beneficiare delle cure gratuite offerte dall’Hiwa Cancer Hospital, oltre alla popolazione curda, potranno essere anche gli oltre 20.000 rifugiati siriani e i 250.000 sfollati iracheni presenti nella sola provincia di Sulemania. A causa delle recenti operazioni militari nell’area di Mosul, la comunità internazionale prevede l’arrivo di oltre un milione di persone nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno, che dovranno essere ospitate nei campi di accoglienza allestiti all’occorrenza. Tra loro ci potrà essere chi avrà bisogno di cure onco-ematologiche: da ora c’è una possibilità in più, all’Hiwa Cancer Hospital di Sulemania.