Per ICU è un grande privilegio condividere una breve panoramica su come le persone stanno affrontando la transizione verde e su come le imprese stanno abbracciando gli obiettivi ambientali degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Il progetto GREENSTEP – GREEN Skills development and Entrepreneurship support to Promote the green transition of economies in Tunisia, Lebanon and Jordan, finanziato da Union for the Mediterranean (UfM), investe nelle persone, considerate i principali motori del cambiamento.
Il progetto ha l’ambizioso obiettivo di contribuire alla transizione verde e si rivolge alle PMI (piccole e medie imprese) e ai giovani. Il programma di formazione e assistenza tecnica sulla pianificazione aziendale green per le MSMEs ha coinvolto oltre 100 imprese in Giordania, Tunisia e Libano.
Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni imprenditori che hanno partecipato al programma di formazione sul green business nei tre Paesi, chiedendo loro di raccontarci come stanno integrando la sostenibilità nei loro modelli di business.
La prima imprenditrice viene dalla Tunisia e lavora nel settore dell’olio di oliva e di mandorla:
“Crediamo che lo sviluppo economico non debba avvenire a scapito dell’ambiente — è questa la nostra principale fonte di ispirazione. L’importanza di trasformare i rifiuti in risorse è il principio guida del nostro approccio, che converte gli scarti di mandorla in fertilizzante organico di alta qualità.
Il nostro Green Plan riflette i nostri valori fondamentali: innovazione, sostenibilità, responsabilità sociale e ambientale.
Gli obiettivi chiave di sostenibilità nel nostro piano aziendale green sono raggiungere un’economia completamente circolare nella filiera della produzione di mandorle, ridurre la nostra impronta di carbonio e arrivare a zero rifiuti.


La nostra azienda sta seguendo un percorso preciso per ridurre il proprio impatto ambientale: riciclando oltre il 90% degli scarti di mandorla e riducendo il consumo energetico del 30%. Il nostro piano aziendale green crea valore offrendo prodotti naturali di alta qualità e promuovendo un ambiente di lavoro responsabile e sostenibile per i nostri dipendenti.
Un piano aziendale green attrae anche investitori e rafforza la reputazione e l’impegno dell’azienda. La principale sfida che affrontiamo nell’attuare le nostre iniziative verdi è l’elevato costo iniziale degli investimenti. Puntiamo a superarla cercando partner strategici e a lungo termine, sensibilizzando i consumatori e adottando una mentalità di miglioramento continuo.”
Il secondo imprenditore è del Libano e lavora nel settore vinicolo:

“La nostra cantina è nata dall’amore per la terra di Eden e il suo patrimonio. Come azienda a conduzione familiare, ci concentriamo su sostenibilità, autenticità e supporto alla comunità.
Il nostro approccio green prevede l’agricoltura biologica e la collaborazione con produttori locali. Per noi, la protezione dell’ambiente non è solo business — è uno stile di vita. Il nostro principale obiettivo di sostenibilità è ottenere la certificazione biologica al 100% per la nostra produzione di vino entro il 2030. Questo include l’eliminazione di sostanze chimiche sintetiche nei vigneti e l’adozione di pratiche agricole eco-compatibili.
Puntiamo anche all’installazione di impianti a energia solare per la gestione operativa e la refrigerazione, riducendo significativamente la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili. Abbiamo adottato diverse misure concrete per ridurre il nostro impatto ambientale: la transizione alla viticoltura biologica senza pesticidi e fertilizzanti artificiali, l’installazione di pannelli solari, il compostaggio delle vinacce come fertilizzante e la promozione dei prodotti agroalimentari locali.
Monitoriamo i progressi attraverso revisioni interne, consulenze di esperti e verifiche per ottenere la certificazione biologica.

Il nostro piano green crea valore su più livelli: i clienti possono godere di prodotti più sani e sostenibili e vivere esperienze rurali significative; i dipendenti beneficiano di impieghi di qualità e opportunità di sviluppo delle competenze; gli investitori si associano a un marchio radicato in valori etici e orientato alla crescita sostenibile.
Integrando il turismo rurale con la sostenibilità, rafforziamo i legami con la comunità, supportiamo l’economia locale e consolidiamo la nostra identità di marca.
Le principali sfide che affrontiamo sono i costi del passaggio a sistemi biologici e rinnovabili, le competenze tecniche limitate e la scarsa consapevolezza del valore dell’esperienza turistica green e biologica. Intendiamo superarle sviluppando partnership con imprese e reti turistiche locali, ed espandendo la nostra presenza digitale per valorizzare il nostro percorso sostenibile.”
Il terzo imprenditore viene dalla Giordania e lavora nel settore dell’acqua potabile. Ecco un breve estratto della sua intervista:

“La nostra azienda è ispirata dai benefici ambientali dei nostri prodotti. Questo impegno si riflette nell’aumento dell’efficienza produttiva e nell’ottimizzazione delle risorse. Questi sforzi hanno portato alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni di carbonio, migliorando al contempo la reputazione aziendale.
L’obiettivo chiave di sostenibilità delineato nel nostro piano aziendale green è il rispetto degli standard ambientali relativi all’efficienza delle risorse.
I passi che stiamo intraprendendo per ridurre il nostro impatto ambientale includono: identificare indicatori chiave di performance, adottare buone pratiche, attuare misure di risparmio e applicare azioni correttive quando necessario.
Riducendo il nostro impatto ambientale, speriamo di aumentare la consapevolezza dei consumatori. La sfida principale che affrontiamo è di tipo finanziario. Intendiamo superarla esplorando fonti di finanziamento green e opportunità dedicate al supporto delle imprese sostenibili.”
Queste testimonianze mostrano come il progetto GREENSTEP stia aiutando gli imprenditori a trasformare la sostenibilità in soluzioni concrete. Nonostante le sfide, stanno integrando pratiche green nei loro modelli di business, dimostrando che la transizione verde è già in corso in Tunisia, Libano e Giordania.